Simone Scipioni, uno dei 3 finalisti del talent, vince impiattando su un forato prodotto a Gattinara (VC).
La prima prova della semifinale di Masterchef Italia 7, andata in onda in prima serata su SkyUno il primo marzo, è stata una Mistery Box fuori dagli schemi.
I cinque semifinalisti, infatti, si sono trovati davanti dieci ingredienti “scoperti” ovvero spaghetti, coda di rospo, funghi shiitake, pane al nero di seppia, uova di quaglia, quaglia gigante, tartufi di mare, zucchine con fiore, patate e lardo di montagna, mentre gli “ingredienti” della scatola misteriosa erano un flauto, un elmetto di sicurezza, una caffettiera, una tavolozza, una lampadina, una corda, un acquario, una pietra, un campanello, del filo spinato, una maschera da sub, dei mattoncini colorati, un pezzo di pavimento antiscivolo, dei rami, una griglia, uno specchietto, una ciambella gonfiabile, un mattone, una cazzuola. I 5 semifinalisti avrebbero dovuto utilizzare almeno uno di questi oggetti inconsueti per la cucina per dimostrare la loro fantasia nell’impiattamento, creando una ricetta ad hoc per l’inusuale ambientazione ideata.
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Il vincitore della prova è stato Simone Scipioni, ventenne di Montecosaro in provincia di Macerata studente di Scienze dell’alimentazione, con il suo piatto “Dall’età della pietra all’età del calcestruzzo”, ossia petti di quaglia su crumble di pane al nero di seppia, fiore di zucca fritto con funghi shiitake e salsa all’uovo di quaglia, il tutto adagiato su una pietra e su un mattone, accompagnato da una cazzuola. Nome e realizzazione del piatto di Simone hanno sorpreso per gusto e creatività di presentazione i quattro giudici – Joe Bastianich, Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Antonia Klugmann – che lo valutano il migliore della prova.
E sorprende anche Wienerberger, perché il mattone utilizzato da Simone per rappresentare la terra su cui poggiano funghi e quaglia, è proprio uno dei forati dell’azienda prodotti nello stabilimento piemontese di Gattinara (VC), come si può leggere chiaramente in alcune inquadrature della puntata. Per la precisione si tratta del Forato 8x12x24 – GAT a fori orizzontali, un laterizio classico della grande tradizione costruttiva italiana, utilizzato soprattutto per la costruzione delle pareti divisorie all’interno delle abitazioni. Ma, come ha dimostrato Simone, non c’è limite alla fantasia: un materiale talmente naturale da poterlo utilizzare persino per portare in tavola ricette gourmet.
Il Forato Wienerberger ha portato fortuna a Simone, che è riuscito a entrare nella rosa dei tre finalisti di Masterchef Italia 7.
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